Le strategie territoriali

: da relazione a delibera di indirizzo n.39/2018

Gli obiettivi e gli indirizzi che hanno informato le manifestazioni di interesse e le proposte insediative presentate sono rappresentativi di un’attività perenne dell’Amministrazione comunale nel definire le strategie territoriali da attuare, e che troveranno nel futuro Piano Urbanistico Generale, che si sta approntando, una loro espressione.

Questa attività di individuazione dei punti di forza del sistema territoriale, la cui valorizzazione e messa in rete con altri può creare nuove sinergie e opportunità di sviluppo, dovrà essere oggetto di studi di massima volti a delineare e valutare opportunità e soluzioni di intervento, che dovranno inoltre delineare gli scenari di rigenerazione e sviluppo delle potenzialità urbane e territoriali attraverso la redazione di masterplan da condividere con la città.

Per far sì che questi studi siano coerenti con la strategia complessiva, occorre che si definiscano le linee guida, gli indirizzi, rispetto ai quali delineare le possibili soluzioni.

La delibera di indirizzo prevista dalla LR 24/2017, che qui si tratta, è dedicata alla definizione dei contenuti della pianificazione vigente ai quali dare attuazione in periodo transitorio, e nel far ciò definisce di fatto una strategia territoriale che non è distinguibile da altre, e soprattutto la strategia territoriale è unica. Per questa semplice ragione, si ritiene che anche gli indirizzi per gli studi ed i masterplan relativi ad azioni parallele, non attuative del PSC, abbiano ragione di essere determinati congiuntamente con quelli delle manifestazioni di interesse, all’attuazione dei quali peraltro partecipano.

Pertanto, a conclusione e completamento di questa relazione, nei successivi capitoli si esporranno brevemente gli obiettivi e gli indirizzi proposti per la redazione degli studi e dei masterplan relativi agli ambienti territoriali e funzionali di

 
 
 

Parco dello Sport

Oggi Riccione dispone di un centro sportivo di alto livello con un’ampia offerta di strutture, spesso tra loro non fisicamente connesse e che dialogano con la città in modo sporadico.

L’obiettivo che l’Amministrazione oggi si pone, è la creazione di un “Parco dello sport” in quanto area della città dove, declinando correttamente le esigenze di gestione, le aree libere da infrastrutture, e parte delle infrastrutture stesse siano connesse con la città e fruibili in modo più semplice.

Al tempo stesso, occorre far dialogare il Parco dello sport con le attrezzature prossime, quali il Payhall e il pattinodromo, così come con le attrezzature urbane più prossime e il Parco della Resistenza e il Parco degli Olivetani sul Rio Melo, e oltre quelli, la città turistica e il mare messi in rete con una serie di percorsi ciclopedonali di rilevante qualità ambientale.

Cercando di rappresentare questi obiettivi, potremmo indicare i seguenti indirizzi di studio:

  • creare una rete del verde pubblico che integri nel sistema urbana anche le aree libere del Parco dello sport, i percorsi ciclabili e pedonali, le attrezzature sportive, ricercando modi nuovi per una fruibilità aperta e senza recinti al fine di riconquistare alla città quegli spazi;
  • creare continuità di fruizioni fra il Parco dello sport, la zona fra Viale Forlimpopoli e il Parco della Resistenza, anche con ipotesi di sperimentazione sugli insediamenti residenziali al fine di definire le modalità ed i contenuti per caratterizzare l’intero ambito in termini di spazi pubblici e qualità ambientale;
  • connettere il sistema Parco dello sport – Parco della Resistenza alla città turistica e al mare individuando percorsi e occasioni sia in continuità con Viale Monte Bianco attraverso Piazza XX Settembre e Viale Bologna, e Viale Emilia-Verdi, sia in direzione sud attraverso il polo scolastico, il Parco degli Olivetani e la pista ciclabile del Rio Melo; e ancora oltre, attraverso l’Arboreto Cicchetti fino a Piazza Unità-Viale Diaz-Viale Martinelli e Ceccarini.
 
 

Porto Canale e Rio Melo

Nel sistema di connessioni sopra descritto, il Rio Melo svolge un ruolo di rilievo in gran parte già strutturato con la realizzazione dell’insediamento scolastico della ex Fornace e del Museo del Territorio, del Parco degli Olivetani e dei percorsi ciclabili, e pertanto necessita soprattutto di essere messo in rete con gli altri ambiti valorizzando le attuali funzioni ed eventualmente integrandole.

Pertanto la progettazione del Sistema Rio Melo dovrebbe creare relazioni in continuità fra il tratto naturale compreso fra il Ponte Romano e il ponte di Viale Vittorio Emanuele II, oltre il quale il Rio Melo potrebbe assumere un ruolo tipicamente urbano per divenire, a mare della ferrovia, a tutti gli effetti “porto canale” e poi darsena con una rilevanza turistica e ambientale sicuramente da valorizzare.

Con questi assunti, gli indirizzi da consegnare affinché guidino la redazione degli studi ed dei masterplan urbani prevedono:

  • ridefinire l’identità urbana della darsena e del porto canale in relazione sia funzionale che fisica con la città circostante, trasformando una interruzione in continuità;
  • ricucire le interruzioni della rete ciclo-pedonale dando continuità alla rete esistente;
  • caratterizzare le soluzione di continuità fra i lungomare e le darsene;
  • valorizzare le attività e le culture marinare attraverso percorsi e momenti urbani a quelle dedicati;
  • far divenire il Rio Melo del tratto compreso fra la ferrovia e il Ponte Romano, un luogo di qualità urbana e ambientale in cui passeggiare e sostare, e fare rete con la città
 
 

Distretto Ceccarini

Si è detto della caratterizzazione dell’ambito sportivo e dell’insediamento che lo comprende, della rete urbana di funzioni e qualità; si è detto del ruolo urbano che il Porto deve recuperare e valorizzare, e quindi occorre dire dell’ambito turistico che gravita su Viale Ceccarini e del viale stesso e dell’opportunità che diventi “Distretto Ceccarini”.

Distretto Ceccarini come sinonimo di riconoscibilità, di valore condiviso, di sinergie e obiettivi comuni, di un modo comune di fare e rappresentare città.

Al lavoro necessario per il raggiungimento di questi obiettivi, possiamo affidare i seguenti indirizzi:

  • valorizzare gli spazi condivisi e di socialità (piazze, strade pedonali, ecc.) caratterizzandone l’identità e la riconoscibilità con soluzioni architettoniche e di allestimento condivise e tra loro coerenti;
  • semplificare e facilitare la fruibilità dell’intera area abbreviando i percorsi, mettendo a sistema le aree scoperte e i collegamenti;
  • valorizzare le interazioni con gli spazi dei grandi eventi urbani (Palas, Palazzo del Turismo, Giardino Montanari, Lungomare, Piazzale Roma, ecc.) e riqualificare gli spazi dei viali Corridoni e Martinelli mettendoli in rete anche con il reticolo della viabilità minore, e annettendoli ai luoghi riconoscibili del Distretto Ceccarini;
  • riprogettare il sistema di luoghi compresi fra il Palazzo del Turismo e il Lungomare, mettendo a sistema il Piazzale Ceccarini, i giardini frontistanti, i Giardini Montanari, in dialogo con Villa Mussolini e le attrezzature presenti nell’area.
 
 

Piazza Unità

Seppur apparentemente distanti, fisicamente e culturalmente, dalla città turistica e dal sistema fin qui delineato, Piazza Unità contiene in sé la possibilità di entrare nella rete, da un lato grazie al sistema tipicamente urbano, in precedenza accennato, che dal Parco dello Sport conduce a Riccione Paese, dall’altro attraverso la valorizzazione del “Distretto Ceccarini” che attraverso il tracciato a monte della ferroviadi Viale Ceccarini e il Viale Diaz, con gli hub del “Parco Papa Giovanni Paolo II” e di Villa Lodi Fè, possono annettere Riccione Paese al sistema virtuoso dei Parchi e dei distretti.

Perseguire questi obiettivi necessita di abilità nel coordinare le opportunità, e a tal fine è utile assumere alcuni indirizzi a supporto degli studi da intraprendere, che possiamo così indicare:

  • dare nuova identità urbana a Piazza Unità quale luogo di socializzazione, riprogettandone gli elementi naturali e artificiali in compatibilità con l’essere “la piazza del mercato”;
  • ripensare la piazza come luogo di qualità urbana nel quale l’uso di elementi d’acqua (fontane, getti, nebulizzazioni) e di alberature (una piazza con l’ombra) la facciano divenire un luogo in cui sostare;
  • realizzare nuove soluzioni di fruibilità pedonale e ciclabile per Viale Diaz affinché divenga una strada alberata, quale oggi pregevolmente è, ma anche un luogo in cui passeggiare in continuità con il Paese e giungere al Parco di Via delle Magnolie, e al Distretto Ceccarini, oltre che al mare;
  • ripensare le zone urbane comprese fra Viale Diaz e Viale Ceccarini affinché assumano una loro riconoscibilità e qualità degli spazi pubblici e privati, e creino relazioni semplici e di qualità fra Piazza Unità, Viale Diaz e Viale Ceccarini;
  • insediare sinergie fra Corso F.lli Cervi, nel suo tratto storico, e l’ambito di Piazza Unità, al fine di valorizzare l’antica Via Flaminia.
 
 
 

Normativa

  • Relazione allegata a delibera di indirizzo n.39/2018
  • Legge Regionale 24/2017 artt. 4 e 38
 

A chi rivolgersi

 
martedì dalle ore 09:00 alle ore 13:00
giovedì dalle ore 14:30 alle ore 17:30
lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 09:00 alle ore 14:00
 
 
 

arch. Tomasetti Odetta


Data creazione pagina: 07 Ottobre 2019
Ultimo aggiornamento: 07 Ottobre 2019