Presenza del classico nell'arte contemporanea

 

A conclusione del secondo ciclo di conversazioni d’arte Il Classico nel Contemporaneo. Le metamorfosi del mito, che ha approfondito analiticamente alcuni miti particolarmente significativi per la nostra storia artistico-culturale e che sono presenti ancor oggi dell’immaginario collettivo, domenica 4 dicembre (Grand Hotel Des Bains - Via Gramsci, 56 ore 16.30) il famoso critico, storico della letteratura e dell’arte Renato Barilli sarà il protagonista di un incontro incentrato sull’analisi complessiva della presenza del classico nell’arte contemporanea.

 

Barilli ha insegnato a lungo Fenomenologia degli stili al DAMS dell'Università di Bologna, di cui ora è professore emerito. Ha preso parte alla neoavanguardia degli anni Sessanta, culminata nel “Gruppo 63”. Come critico letterario, si è occupato, tra l’altro, del nouveau roman francese e della narrativa italiana contemporanea, fino alle tendenze più recenti. In qualità di critico d’arte, ha storicizzato le esperienze della prima e della seconda metà del Novecento. 

 

“Il ritorno al classico è un motivo ricorrente in tutto l’arco della contemporaneità – afferma Renato Barilli - anche presa nell’accezione larga propria dei manuali, cioè dalla fine del Settecento ad oggi. Si può dire che questo “ritorno” avviene quando in precedenza ci si sia spinti troppo avanti in effetti dispersivi, diffusi nello spazio. La cosa risponde anche all’alternanza pendolare delle categorie del chiuso e dell’aperto quali notoriamente teorizzate dal Wölfflin. Per esempio, a un blocco centrale del Settecento ancora intento a sbizzarrirsi in forme di tardo barocco o barocchetto, basti pensare al nostro Tiepolo, ci fu la reazione del Neoclassicismo di David e Canova, cioè un ritorno a soluzioni rigide, e anche appiattite, di “flatness”, come ancor più testimoniato da Fuessli e Blake, in accordo con una prima intuizione dell’elettromagnetismo, con l’enorme velocità di propagazione delle sue onde fino a cancellare le distanze. Quel clima si estese anche a coprire i fenomeni del Purismo e del Preraffaellitismo. Ma poi riparte un’arte di conquista dell’ambiente e dell’atmosferismo, che culmina con gli Impressionisti, e l’abolizione di ogni richiamo museale. Se veniamo al Novecento, a lungo vi regna l’“aperto”, si pensi all’Informale, ma a anche all’avvento delle poetiche concepite attorno al ’68, come la Land Art, l’invasione dello spazio, anche nel nome del “villaggio globale”. Contro questo eccesso di apertura, scatta un nuovo “chiuso” attraverso quella situazione tripartita che presso di noi si è manifestata con Nuovi-nuovi, Transavanguardia, Anacronismo, e così via, a onde alterne. Ma a tutto ha presieduto una sorta di Giano bifronte, costituito per un verso da un Duchamp che ha predicato fino all’eccesso la fine dell’arte e del suo carattere auratico, e per un altro dal nostro De Chirico, che invece ci ha invitato a fare un buon uso di tutti i riferimenti al museo, seppure rivivendoli come in un sogno o in un incubo.”

 

 

RENATO BARILLI ha insegnato a lungo Fenomenologia degli stili al corso DAMS dell'Università di Bologna, di cui ora è professore emerito. I suoi interessi, muovendo dall'estetica, sono andati sia alla critica d'arte sia alla critica letteraria. Nell’ambito di quest’ultima si possono ricordare Dal Boccaccio al Verga. La narrativa italiana in età moderna, Milano, Bompiani, 2003, e La narrativa europea in età moderna. Da Defoe a Tolstoj, ivi, 2010, e i recenti La narrativa europea in età contemporanea e La narrativa dei capitani coraggiosi, entrambi Mursia, 2014 e 2015, oltre a studi monografici che hanno riguardato Pascoli, D’Annunzio, Svevo, Pirandello, Kafka, Robbe-Grillet. Tra i titoli di carattere filosofico, Bergson. Il filosofo del software, Milano, Raffaello Cortina, 2005. Il testo di base del suo insegnamento è stato, per un quarto di secolo, Scienza della cultura e fenomenologia degli stili, ora ripubblicato presso la BUP di Bologna. Volumi riassuntivi della sua attività di docente si possono considerare anche L’arte contemporanea, Milano, Feltrinelli, 2005, Storia dell’arte contemporanea in Italia, Torino, Bollati Boringhieri, 2007, Arte e cultura materiale in Occidente. Dall’arcaismo greco alle avanguardie storiche, sempre presso Bollati Boringhieri. Ha affidato le sue memorie a Autoritratto a stampa, Bologna, Lupetti, 2010.

 

 

Domenica 4 dicembre - Grand Hotel Des Bains - Via Gramsci, n. 56 ore 16.30

Renato Barilli 

Presenza del classico nell’arte contemporanea

 

 

Info: Galleria d’arte Villa Franceschi Tel 0541 693534 museo@riccioneperlacultura.it www.riccioneperlacultura.it

L’ingresso agli incontri è libero

 
 
 
 
 

Area tematica:


Data creazione pagina: 02 Dicembre 2016
Ultimo aggiornamento: 02 Dicembre 2016