Riccione: "Cinema in giardino" incontra Alessandro Rossetto regista di "Piccola patria" (Italia /2013, 100'). Martedì 22 luglio ore 19 incontro-aperitivo‏

 

Martedì 22 luglio 2014 ore 21,30 Piccola  patria (Italia /2013, 100') di Alessandro Rossetto, con Maria Roveran, Vladimir Doda, Roberta Da Soller, Lucia Mascino. La proiezione sarà preceduta dall’incontro con il regista Alessandro Rossetto. Inoltre il regista parteciperà all’incontro-aperitivo alle ore 19 presso l’Arboreto Cicchetti Ristorante la Serra Sicomoro. Ingresso libero. Prenotazioni

 

Dopo l’incontro con il Direttore Cineteca di Bologna Gianluca Farinelli, che ha preceduto la proiezione de "La sedia della felicità", ultimo lavoro del regista padovano Carlo Mazzacurati, recentemente scomparso, la rassegna riccionese di cinema all’aperto “Cinema in giardino” propone il suo secondo incontro, quello con il regista Alessandro Rossetto, autore lungometraggio “Piccola patria” (Italia /2013, 100'). Apprezzato e noto documentarista veneto, Alessandro Rossetto firma uno dei debutti più interessanti della stagione.

Oltre ad essere presente alla proiezione del film (ore 21,30), il regista parteciperà alle ore 19 all’incontro-aperitivopresso l’Arboreto Cicchetti, Ristorante la Serra Sicomoro.

 

La rassegna di cinema all’aperto “ Cinema in giardino” è proposta dall’Istituzione comunale Riccione per la Cultura in collaborazione con Giometti Cinema Group e il Comitato d’area Riccione Paese

 

Tutte le proiezioni si avvalgono della tecnologia digitale 4k. Servizio bar e iniziative collaterali in collaborazione con il Comitato Riccione Paese

Ingresso euro 5, abbonamento 5 film euro 18.

Servizio trenino  da piazzale Azzarita, piazzale Porto, piazzale dei Marinai.

 

Piccola patria (Italia /2013, 100') di Alessandro Rossetto, con Maria Roveran, Vladimir Doda, Roberta Da Soller, Lucia Mascino.

 

Luisa e Renata vivono in un piccolo paese di provincia del Nord est. La vivace, disinibita e trasgressiva Luisa ha una relazione con Bilal, un ragazzo albanese; Renata è oscura e bisognosa d'amore, ma anche arrabbiata e in cerca di vendetta. Entrambe sognano di andare via da quella piccola comunità in cui sono cresciute tra feste di paese e raduni indipendentisti; fuggire da quella realtà fatta di famiglie sfinite e nuove generazioni di migranti che mal si sopportano. Le loro scelte scateneranno una tragedia che rischierà di portare alla rovina le vite di tutti...

"Attraverso i falsi movimenti di due giovani donne in cerca di una via di fuga, emerge il quadro di una società votata al dio denaro che contrabbanda per buoni valori morali che nessuno sente più; sfoga le insicurezze nell'aggressività e nella xenofobia; nasconde vizi segreti e sbandiera pubbliche virtù, mentre il tessuto familiare si sfalda e i capannoni industriali diventano vuote cattedrali nel deserto. E' tutto in un pullulare di dialetti e idiomi - dall'albanese degli emigrati al cinese, lingua del futuro - e con i figli che non si riconoscono nei padri. Di esperienza documentarista, Rossetto

esordisce nella fiction intrecciando frammenti di storie in una chiave fenomelogica/antropologico a lui congeniale: ogni tanto il film si fa troppo ondivago e ricercato, ma più spesso a prevalere è lo sguardo forte, incisivo di un cineasta che sa il fatto suo." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa')

 

"Sostiene Mario Martone che ogni grande film contiene, idealmente, un documentario. 'Piccola patria' è l'esasperazione teorica e, al tempo stesso, il rovesciamento di questa intuizione: l'approccio documentaristico partorisce un film in cui la finzione è quasi occulta, emerge solo dalla consapevolezza che gli attori stanno recitando... ma dopo aver compiuto una full-immersion nei luoghi che il film mostra senza veli scenografici né ideologici. Alessandro Rossetto è un bravo cineasta del reale che ha firmato documentari anche controversi, come 'Feltrinelli', indagine sul colosso della distribuzione editoriale boicottato... dalla librerie Feltrinelli! La 'piccola patria' è la terra da cui lui stesso proviene, il Veneto profondo. Senza collocarsi (Rossetto è di Padova, ma qui potremmo essere ovunque nell'entroterra veneziano) il film ci catapulta in un tessuto sociale che non è più campagnolo ma non è ancora urbano, fatto di motel, centri commerciali, campi sopravvissuti all'edilizia, catapecchie dove vivono gli stranieri e piazze anonime dove tengono comizi i leghisti. (...) Sconvolge ma non sorprende la mancanza di morale in ogni personaggio: 'Piccola patria' è un film che non perdona. Le digressioni documentarie sembrano qua e là rallentare la trama, ma è vero il contrario: senza il mondo che Rossetto vuole farci conoscere, la trama non c'è." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 10 aprile 2014)

 

Programma a cura di Vito Lauri (Giometti Cinema) e M. Cristina Baldolini (Comune di Riccione – Ufficio Cultura. tel 0541 426032)

 

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Ufficio Stampa
Maurizio Catenacci
tel 0541 608341
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Data creazione pagina: 22 Luglio 2014
Ultimo aggiornamento: 22 Luglio 2014