Descrizione
Nel pomeriggio di oggi, nella chiesa della Mater Admirabilis, si sono svolti i funerali di Epimaco Zangheri, per tutti “Pico”, alla presenza della sindaca di Riccione Daniela Angelini, della giunta comunale, di numerosi amministratori e di tantissimi cittadini che hanno voluto rendergli omaggio.
Pico, il “fotografo della città”, si è spento domenica all’età di 95 anni e oggi una folla di riccionesi e non solo gli ha voluto rendere omaggio. Sulla bara nella chiesa della Mater Admirabilis la famiglia ha fatto mettere la sua inseparabile macchina fotografica.
Con i suoi scatti ha raccontato oltre settant’anni di vita riccionese: dalle spiagge agli eventi mondani, dalle trasformazioni urbane alle celebrità che hanno fatto tappa nella Perla Verde.
Il suo archivio, composto da migliaia di immagini, rappresenta oggi una memoria collettiva e un patrimonio inestimabile che continuerà a testimoniare l’identità e la storia di Riccione.
Un ricordo commosso è stato rivolto a Pico anche durante la seduta del Consiglio comunale del 15 settembre, dove l’aula lo ha salutato con un lungo applauso.
L’amministrazione comunale si stringe con affetto alla famiglia Zangheri e all’intera comunità riccionese nel ricordo di una figura che resterà per sempre parte della storia della città.
Di seguito il saluto della sindaca Daniela Angelini al termine del funerale.
Cari familiari, cari concittadini,
oggi Riccione saluta uno dei suoi simboli più autentici: Epimaco Zangheri, il nostro Pico.
In questi giorni è stata detta una grande verità: le sue fotografie non erano mai scatti rubati. Erano scatti condivisi, costruiti con delicatezza, con il rispetto e con quella gentilezza che tutti noi gli abbiamo sempre riconosciuto. Pico non invadeva mai la vita degli altri, la accoglieva. Non cercava di strappare un’immagine, ma di restituire un ricordo.
Questa è stata la sua forza: la discrezione, l’umiltà, la capacità di esserci sempre senza mai mettersi al centro. Così, passo dopo passo, giorno dopo giorno, con la sua inseparabile bicicletta, Pico ha raccontato Riccione con amore infinito, consegnandoci un patrimonio che non è solo fotografico, ma profondamente umano.
Nelle sue immagini ci sono i grandi volti che hanno reso celebre la nostra città, ma soprattutto ci siamo noi: le famiglie, i turisti, le generazioni di riccionesi che grazie a lui hanno visto fissati nel tempo i propri ricordi.
Pico ci ha insegnato che la storia di una città non vive solo nei grandi eventi, ma anche nei sorrisi semplici, nelle feste, nei momenti difficili come il fortunale del 1964 o le mucillagini del 1989, e nelle giornate comuni.
Oggi lo ringraziamo per averci lasciato questo dono: un archivio che è memoria e insieme identità, un testimone d’amore che continuerà a parlare anche alle generazioni future.
Grazie, Pico, per la tua discrezione, per la tua umiltà, per il tuo amore sconfinato verso Riccione. Grazie per esserci stato sempre, con il cuore.
Riccione non ti dimenticherà
Ultimo aggiornamento: 16 settembre 2025, 17:08