Il messaggio della Città di Riccione per celebrare il Giorno della Memoria 2021

 

Forse è proprio quest’anno 2021 l'anno della memoria. Memoria di una vita di cui cogliamo il valore di ogni giorno: il brusio delle voci nella penombra di un teatro, gli scoppi di risa e gli allegri richiami da un capo all'altro di una sala per concerti affollata, tra profumi di cibo e scintillare di calici. E poi baci frettolosi o più teneri e la mano dell'amico sulla spalla e nonni e bambini e pranzi di nozze e raduni di ragazzi e… tutto ciò che oggi ci appare memoria. Così comprendiamo come l'orrore della guerra e l’orrore dell’Olocausto sia anche questo: essere precipitati all'improvviso dalla certezza del vivere, del guardare negli occhi l'amico, la gente, così semplicemente come si respira, ed essere scaraventati all'improvviso in un mondo parallelo dove tutto ti viene tolto o limitato: la libertà, la dignità, il lavoro, la tua stessa identità.

Fare memoria, dunque, non è una semplice ricorrenza e non riguarda gli altri da noi. Fare memoria non è solo un elenco di atrocità, la visione di poveri corpi martoriati da cui l'occhio si torce incapace di tollerare la furia della bestia umana. Fare memoria è rendersi conto fino in fondo di quanto gli altri siano noi e di come noi siamo gli altri: creature macinate dalla storia senza che si riesca a trovare un senso, una ragione, una via di fuga. Ma la memoria può essere anche altro. Può essere voglia di vivere, può essere la forza del singolo: quella volontà di bene che resiste nel cuore di innumerevoli persone. Quanti alberi nel giardino dei “giusti fra le nazioni”? E quanti alberi sconosciuti hanno riempito di verde la nostra Europa?

Memorare per rinascere, per guardare avanti, per ricostruire senza dimenticare. Questa è la fiaccola che anche la comunità riccionese ha sempre afferrato: luce per illuminare il passato, luce per trovare la strada del futuro. È nel segno della speranza che rinnoviamo la memoria in questo particolare anno 2021.

 

In questi ultimi anni, dal 2018 al 2020, la Città di Riccione in occasione del Giorno della Memoria ha realizzato e prodotto due importanti progetti artistici ispirati a Vita e destino, lo straordinario testo di Vasilij Grossman, uno dei più grandi scrittori del Novecento, testimone diretto di due fra i più tragici eventi del secolo scorso, la Seconda guerra mondiale e la Shoah. Pensati per le scuole e per la cittadinanza, gli spettacoli sono stati curati e interpretati da autori, attori e musicisti legati al territorio (dalla giovane attrice Maria Laura Palmeri all’Ensemble Amarcanto diretto da Laura Amati, dall’attore Silvio Castiglioni al giovane compositore e dj Gianmaria Gamberini) e sono stati messi in scena in due luoghi simbolo preziosi della comunità come la Chiesa Mater Admirabilis e lo Spazio Tondelli. Filo conduttore di questi spettacoli – Viktor caro di Silvio Castiglioni e Il popolo nudo di Amarcanto e Maria Laura Palmeri, realizzati rispettivamente in collaborazione con Biblioteca comunale di Riccione e Riccione Teatro – il capolavoro di Vasilij Grossman, ampio affresco di un mondo di ieri, opera di un autore che è riuscito a narrare la tragedia della guerra e della shoah facendo affiorare un vero e proprio inno alla vita. Come messaggio di vita per celebrare la Giornata della Memoria 2021 il Comune di Riccione sceglie la lettera della madre di Vita e destino:

 

“Vivi, vivi per sempre…” 

 

Queste parole sono le ultime di una lettera che una madre scrive al figlio lontano, al quale racconta la sua nuova vita nel ghetto di Kiev, dove gli occupanti tedeschi hanno rinchiuso e ammassato gli ebrei della città. La lettera comincia così: “Viktor caro, per quanto mi trovi oltre la linea del fronte e dietro il filo spinato di un ghetto ebraico, sono convinta che questa mia lettera giungerà fino a te. Non riceverò la tua risposta, invece, perché non ci sarò più.” E termina così: “Viktor, mio caro… È l'ultima riga dell'ultima lettera che ti scrive tua madre. Vivi, vivi per sempre… Mamma.”

Questo inno alla vita è un augurio, un grido e una preghiera che valeva allora dopo una tragedia così immane e vale ancora oggi dato il tempo che stiamo attraversando. Nessun paragone naturalmente con quella tragedia immane del passato, semplicemente la necessità di comunicare attraverso il valore della memoria un messaggio di vita che valga allora come oggi. Come ha scritto l'attrice riccionese Maria Laura Palmeri citando Grossman nel suo progetto scenico Il popolo nudo: «In questo sta il significato del fare memoria, riconoscere sé stessi nella storia degli altri uomini: “solo a questa condizione possiamo provare la felicità della libertà, quando riconosciamo negli altri quello che abbiamo riconosciuto in noi stessi.”»

Quest'anno avremo come sfondo per il Giorno della Memoria la nostra città, il nostro mondo, che siamo ben decisi a ricostruire come e meglio di prima. Come persone che intendono prendere in mano il proprio destino, senza chiudere gli occhi di fronte alle verità del passato, perché è solo la verità che ci rende liberi. Con le parole di un altro Grossman, David Grossman, ci adopereremo perché “sia possibile che un uomo viva in questo mondo tutta la sua vita, dal principio alla fine, senza mai conoscere la guerra.” (David Grossman, Vedi alla voce: amore).

  

 
 
 
 

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Data creazione pagina: 26 Gennaio 2021
Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio 2021