Al via i lavori di dragaggio del canale d'ingresso e della darsena di ponente nel porto canale di Riccione

 

Riccione, 22 Febbraio 2020

 
Foto assessore Dionigi Palazzi con Masetti

Dionigi Palazzi: “Rientrano nel piano triennale e aumenteranno i l pescaggio del canale entro l'inizio della stagione estiva”

 

Partiranno la prima settimana di marzo i lavori di dragaggio del canale d’ingresso del porto canale di Riccione fino a viale D’Annunzio e della darsena di ponente. 

Il progetto esecutivo dei lavori è stato predisposto dal Servizio Demanio, porto e difesa della costa, settore lavori pubblici del Comune di Riccione ed avranno un costo complessivo di 171 mila euro di cui 105 mila finanziati tramite contributo dalla Regione e 66 mila finanziati con risorse comunali. I lavori che dureranno fino ad un massimo di 60 giorni dalla data di inizio, rientrano in un piano triennale dei dragaggi 2019-20-21 ed è la prima volta in assoluto che si procede con una programmazione sulla base di tre anni per questo tipo di interventi. Il costo complessivo del programma  triennale di dragaggio elaborato dell'Esercizio del Comune di Riccione di 737 mila euro su cui è stato chiesto ed ottenuto un contributo di 365 mila euro nell'ambito delle previsioni della L.r 19/76 s.m.s e il resto è finanziato dal Comune di Riccione. 

Come da espletamento della gara per questo primo progetto esecutivo, avvenuto con procedura negoziata, delle tre le ditte invitate a partecipare, la vincitrice dei lavori è risultata la Ecotec. 

La ditta interverrà, dalla prima settimana di marzo, con tre moto-pontoni. “Amedeo”, “Dragonda” e “Magnum”, i nomi dei macchinari che per primi verranno utilizzati, e poi con  tre draghe denominate “Uso” e “Giuseppe Cucco”. Si partirà a lavorare sul canale d’ingresso del porto al fine di creare le condizioni necessarie per un buon pescaggio delle imbarcazioni di cantiere e poi si proseguirà al dragaggio vero e proprio del canale d'ingresso  fino a viale D’Annunzio e al dragaggio della darsena di ponente.

 L’obiettivo del progetto esecutivo di questa prima parte dei lavori è quello di portare la profondità, così come autorizzato da Arpae Emilia Romagna, tra i 1,60 ad un massimo di 2,20 metri. Ciò che viene rimosso può essere immerso nelle aree predisposte al largo, a circa 6 miglia nautiche dalla costa di Riccione. 

Questi lavori di dragaggio si sono resi necessari perché è dal 2016 che una manutenzione straordinaria dell’area non veniva effettuata e perché un approfondimento del pescaggio serve per garantire la navigabilità in quanto quello di Riccione è un porto fluviale, sul fondo del quale si depositano gli apporti fluviali del Rio Melo. Durante i lavori saranno asportati 6500 metri cubi di materiale. I materiali verranno poi trasportati in un’area denominata “Rica” a 6 miglia nautiche dalla costa di Riccione. Tale area è tra quelle individuate ed autorizzate dalla Regione come aree di immersione deliberata in mare.

“La prima novità di questi lavori è proprio la progettualità - ha spiegato l’assessore al Demanio, Andrea Dionigi Palazzi - avendo presentato un piano triennale per il dragaggio è stato finalmente possibile, grazie all'impegno degli uffici comunali, procedere ad una programmazione su tempi più certi, di mettere a scadenza le varie fasi per i bandi  , gli appalti oltre che per le autorizzazioni. Resta evidente l’esigenza di garantire sempre una buona fruibilità del porto canale, per Riccione, d’estate e di inverno perché è la principale via verso il mare, ma soprattutto è un punto di orgoglio della città che presto giocherà un ruolo sempre più centrale per la città”. 

Sono tanti gli utenti del Porto di Riccione, dalle associazioni di diportisti, al Club Nautico, alla Lega Navale e la cooperativa dei pescatori e quindi la Consulta del Porto.

Definito dalla L.r. 19/76 come porto comunale, quello di Riccione garantisce l’uso di uno specifico specchio d’acqua alle associazioni che a loro volta lo utilizzano per le finalità diportistiche e pescherecci, pagando un canone demaniale per l'utilizzo degli specchi acquei ai fini dell'ormeggio. 

“Al Club Nautico, il più antico d’Italia fondato nel 1933, siamo 44 soci armatori con imbarcazioni, per metà a vela e per l’altra metà a motore, ormeggiate nella nostra area - racconta Sebastiano Masetti, presidenti del club - oltre alla flotta della scuola di vela. Aspettavamo questo lavori da tempo. Gli ultimi risalgono al 2016 e devo dire che l’amministrazione ha rispettato i tempi ed ha agito in maniera puntuale perché prima dell’inizio della stagione sarà garantita la profondità”.

“Il nostro porto - ha concluso Masetti - è un gioiellino, una bomboniera. Anche se piccolo è in una posizione strategica per gli armatori perché è al centro della città e al centro della costa. Noi con Club Nautico abbiamo una lunga lista d’attesa di chi chiede di diventare socio. L’ultimo che abbiamo accolto in ordine di tempo, è un manager del settore della moda milanese, ma abbiamo richieste anche dalla Gran Bretagna e altri Paesi esteri. 

 
 
 
 
 

Area tematica:


Data creazione pagina: 22 Febbraio 2020
Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio 2020