La categorie economiche chiamate dall'amministrazione ad un confronto sull'utilizzo dei fondi per la zona rossa

 

RICCIONE 11 febbraio 2021 - "Trattare con Hera per alleviare la pressione fiscale sulle imprese, ristori mirati solo nel caso in cui questi siano effettivamente efficaci; riproporre politiche del territorio a favore delle attività, come Riccione Square e Cosap gratuita, aiutare le piccole medie imprese alla ripartenza con problematiche di liquidità". Sono questi i temi emersi e trattati oggi nella video riunione che si è tenuta tra le associazioni di categoria e l'amministrazione comunale, sul tema dell'attuale situazione economica in vista dell'utilizzo dei fondi della zona rossa. Presenti l'assessore ai Servizi alla Persona e alla Famiglia, vice sindaco Laura Galli, l'assessore al Bilancio, Luigi Santi e le associazioni Confcommercio, Confesercenti, cooperativa Bagnini, Cna, Federalberghi Riccione oltre a Riccione Terme e Camping Adria. "Riccione ha a disposizione 881 mila euro derivanti dai fondi della zona rossa stanziati dal Governo per sostenere lavoratori, imprese e cittadini, quindi i settori che hanno subito perdite economiche in seguito alla pandemia - ha spiegato Santi -. Restano quindi 881mila euro al netto dei 350 mila euro già utilizzati dal settore sociale per i primi e impellenti aiuti, per implementare il fondo affitti della Regione, aiuti alle nuove fragilità per il pagamento delle bollette e farmaci". "Sull'utilizzo degli 881 mila euro ci siamo già confrontati con i sindacati - ha specificato l'assessore Galli -. Ne è emerso un quadro molto difficile anche in considerazione della fine del blocco dei licenziamenti e della cassa integrazione. A fine marzo ci saranno persone che non avranno un lavoro, non avranno cassa integrazione e in provincia di Rimini di queste fragilità accertate ce ne sono già 455. E' anche chiaro che in situazione di difficoltà dovuto al Covid vi è tutto il popolo delle partite Iva, dei piccoli artigiani che di ristori o aiuti non ne hanno mai avuti. A questo punto il confronto con parti sociali e categorie serve appunto a spendere i fondi per la zona rossa avendo ben presente il principio di equità". 

"Ci sarà la necessità di ulteriori confronti si spera di tornare a lavorare", ha detto Bruno Bianchini (Federalberghi) che ha insistito su due problematiche la liquidità che serve alle aziende per ripartire. Nonostante la stagione passata "ci abbia salvato" non è stata soddisfacente "ci attendono mesi di difficoltà. Il settore sportivo darà una mano, ma leggera", ha detto perché le manifestazioni sono senza pubblico e tutto il settore business è azzerato. Per Federalberghi il sostegno alle imprese va quindi individuato in una sorta di ristoro per la liquidità e alleggerimento delle imposte. Per Fabrizio Vagnini (Confesercenti) il momento è grave "tutte le risorse disponibili vanno messe in campo per le imprese" con particolare riferimento all'abbattimento della Tari perché "Hera - ha detto - non ci sente". Bene anche la gratuità della Cosap  messa in campo dall'amministrazione nel 2020 che andrebbe ripetuta. 

"Il problema della Tari è quello che tocca tutti  - ha sottolineato Diego Casadei (Coop bagnini) - il Comune ha fatto già tanto, con lo sconto significativo per le imprese del 12,5% e con iniziative come Riccione Square". 

"La tassa sui rifiuti pesa fino a 70mila euro mediamente su un'impresa turistica - ha detto Monica Saielli (Camping Adria) - ed è lì che bisogna insistere. La riduzione sulla seconda rata del 12,5% è stata molto apprezzata". "Hera però più di tanto non sta facendo", è intervenuto Alfredo Rastelli di Confcommercio Riccione che ha anche specificato come la liquidità di bar e ristoranti sia tutta impegnata per pagare gli affitti dei locali. Riccione Terme ha invece sollevato la questione della distinzione nei ristori. "Per aziende grandi come Riccione Terme con 100 dipendenti non potrà mai esserci un ristoro in grado di far fronte all'emergenza. I ristori vanno quindi utilizzati per coloro i quali abbiano una efficacia reale". Agire quindi su Tari e Imu. Daniela Angelini (Cna) ha ribadito l'importanza di lavorare in rete, e Lanfranco Francolini (Cna) ha proposto che le associazioni di categoria incontrino Hera "perché è il momento che restituisca al territorio visto che è un'azienda sana e che guadagna". 

"Siamo pronti a dialogare e a favorire un incontro con Hera. Condividiamo la vostra posizione e già pubblicamente più volte abbiamo chiesto ad Hera uno sforzo sulle tariffe della raccolta e smaltimento rifiuti - ha detto Santi - a volte siamo stati un po' soli a fare questa battaglia".

La riunione è stata aggiornata al 25 febbraio per un'eventuale proposta da sottoporre a Hera. 

 

 

 
 
 
 

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Data creazione pagina: 12 Febbraio 2021
Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio 2021